Mattia Binotto premiato al Panathlon con l’Angiol d’or in una serata ricca di domande e curiosità sulla Ferrari FS23. Alle pareti i quadri del prof. Vernizzi
Il presidente Artemio Carra con l’Angiol d’or consegnato a Binotto quindi Vincenzo Vernizzi nel 56 con l’allora crociato Convalle mentre dipinge a Messina e poi con Augusto Dondi e alcuni dei suoi quadri. Quindi un primo piano del nuovo, elegante salone e i numerosi ospiti a cominciare da Claudio Saccani il segretario del club
Il mondo delle corse automobilistiche protagonista della conviviale del Panathlon Club di Parma, celebrata ieri sera negli spazi dello Sporting Club rinnovato con grande classe e piena soddisfazione del presidente Augusto Dondi che ha ricevuto molti complimenti .Fra l’altro la bella sorpresa delle pareti con i quadri del prof. Vincenzo Vernizzi, indimenticato crociato e assessore allo sport del Comune di Parma. Un grande personaggio che onora il nostro Panathlon. Ospite d’eccezione l’ex Team principal della Ferrari, Mattia Binotto. Con lui anche Gian Paolo Dallara e Aldo Costa, direttore tecnico della casa automobilistica di Varano Melegari, accolti dal presidente del Panathlon, Artemio Carra che ha ricordato le loro frequentazioni nell’ambito panathletico ieri come oggi. In un salone gremito di Soci e di appassionati della Ferrari si è andati avanti con la raffica di domande alle quali i protagonisti della serata hanno risposto in modo esauriente e con sincerità ricordando fra l’altro che c’è un pò di Parma anche in questa edizione con l’ing.Fraboni, responsabile motori in pista e l’ing, Mario Almondi fornitore dei freni Brembo. “Quanto incide un pilota in Formula 1? Per vincere occorre sempre avere la macchina migliore” ha sottolineato Binotto. “Un pilota fa la differenza per gli ultimi due decimi in pista, per talento, capacità di guida e carisma”.
Binotto si è quindi soffermato sulla sua lunga esperienza all’interno della scuderia di Maranello, dove era arrivato alla fine del 1994. Tra i suoi piloti, anche Schumacher: “Michael era straordinario, non soltanto per quello che è stato capace di vincere, ma per la sua leadership e per quella mentalità vincente che è stato capace di infondere alla squadra. Durante i test, arrivava in pista al mattino presto, un’ora prima che si cominciasse a girare…”.Molte le domande, in particolare quella di Massimo Gelati che ha riavviato la curiosità di tutti.(Foto di Corrado Benedetti)